L’insostenibile incertezza sul contenuto degli obblighi degli Stati derivanti dal divieto di espulsioni collettive

Alessandro Bufalini – Nella sentenza in esame, la Corte europea dei diritti umani si esprime per la seconda volta, in poco più di un mese, sul divieto di espulsioni collettive ai confini terrestri dell’Unione Europea. Come nel precedente ricorso nei confronti della Spagna, i giudici di Strasburgo hanno negato che lo Stato convenuto (qui, la Slovacchia) abbia commesso una violazione del divieto contenuto nell’art. 4 Protocollo 4 CEDU. La decisione presenta una ricostruzione dei fatti non particolarmente convincente e un impianto probatorio piuttosto fragile. Più in generale, la Corte sembra non riuscire a ricostruire in modo coerente il contenuto degli obblighi positivi degli Stati sottesi al divieto di espulsioni collettive, riducendo al contempo l’effettività del diritto di chiedere asilo alle frontiere esterne dell’Unione Europea.

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Alessandro Bufalini è ricercatore di diritto internazionale presso l’Università degli Studi della Tuscia e co-cordinatore di ADiM. Dal 2014 è membro del Comitato di redazione della rivista QIL-Questions of International Law. È stato assegnista di ricerca presso l’Università di Milano-Bicocca e ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Università di Macerata (2013). Ha trascorso numerosi periodi di ricerca all’estero, in particolare presso il Max Planck Institute for Comparative Public Law and International Law (Heidelberg), l’Amsterdam Center for International Law, il Max Planck Institute for Foreign and International Criminal Law (Freiburg) e il Centre d'Etudes et de Recherche en Droit Intenational (Université Paris I Panthéon-Sorbonne). Ha recentemente pubblicato una monografia su “I rapporti tra la Corte penale internazionale e il Consiglio di sicurezza” (2018) ed è autore di numerosi scritti in materia di giustizia penale internazionale, uso della forza nelle relazioni internazionali e politiche migratorie.