La pericolosità convertita: note sociologiche sulla radicalizzazione jihadista e i processi di criminalizzazione

Il contributo si propone di offrire alcune chiavi interpretative sui processi di radicalizzazione contemporanei e di riflettere sulle componenti sostanziali e ideologiche ad essi collegate, con particolare riferimento alla declinazione di pericolosità sociale e alle dinamiche di criminalizzazione dei migranti e delle minoranze. Se newcomers e figli dell’immigrazione risultano soggetti tradizionalmente sovraesposti nei comparti della penalità e sotto lo sguardo criminologico, l’attribuzione specifica del rischio di radicalizzazione nei loro confronti appare produrre un effetto discorsivo e materiale di accentuazione della loro configurazione di nemici interni.

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Professore associato in Sociologia del Diritto, della Devianza e del Mutamento Sociale, presso il Dipartimento di Scienze Giuridiche dell’Università degli studi di Bologna, dove insegna materie socio-criminologiche. Membro dello European Group for the Study of Deviance and Social Control e dello Osservatorio nazionale di Antigone sulle condizioni di detenzione. Sulla base di un orientamento metodologico prevalentemente qualitativo, ha pubblicato monografie, saggi e articoli sui processi di criminalizzazione dei migranti, sugli apparati del controllo istituzionale, sul sistema penitenziario, sui dispositivi di segregazione urbana e sulle prospettive teoriche della criminologia critica e post-coloniale.