Il contributo esplora la condizione dei minori stranieri nelle carceri italiane, analizzando il paradosso tra i principi di tutela proclamati dall’ordinamento e la realtà della detenzione minorile. Attraverso l’analisi dei dati più recenti e delle criticità strutturali del sistema, l’articolo evidenzia come i minori stranieri siano destinatari delle misure più afflittive, rivelando meccanismi di discriminazione sistemica. Le barriere linguistiche, l’isolamento culturale, la carenza di mediatori e l’inadeguata presa in carico dei disturbi psichici si intrecciano con la difficoltà di accesso alle misure alternative, creando un circolo vizioso di marginalizzazione. Particolare attenzione è dedicata alla condizione dei minori stranieri non accompagnati, categoria altamente vulnerabile, spesso vittima di tratta. L’articolo si conclude proponendo un ripensamento del sistema lungo tre direttrici: potenziamento delle misure alternative, rafforzamento dei servizi di supporto e creazione di una rete territoriale di accompagnamento.
This contribution explores the condition of foreign minors in Italian prisons, analysing the gap between the principles of protection set out in the legal system and the reality of juvenile detention. Through an analysis of the latest data and the structural issues within the juvenile justice system, the article highlights how foreign minors are subjected to the most punitive measures, revealing mechanisms of discrimination. Language barriers, cultural isolation, the lack of cultural mediators and inadequate treatment of mental health issues are combined with difficulties in accessing alternative measures, creating a cycle of marginalisation. Particular attention is focused on the situation of unaccompanied foreign minors, a highly vulnerable group that is often victim of trafficking. The article concludes by proposing a rethinking of the system along three axes: enhancing alternative measures, increasing support services and creating a territorial support network.

Francesca Porcheddu
Francesca Porcheddu è dottoranda di Diritto Costituzionale presso l’Università degli Studi di Milano, Dipartimento di Diritto Pubblico Italiano e Sovranazionale. La sua attività di ricerca si concentra sui temi del regionalismo, dell’immigrazione e del sistema penitenziario. Attualmente svolge un tirocinio formativo presso la Fondazione ISMU ETS.