L’assegno sociale degli stranieri extracomunitari e gli “speciali” requisiti di accesso
La sentenza in esame interviene in materia di assegno sociale degli stranieri e rappresenta la prima applicazione – a quanto consta – della pronuncia n. 50/2019 della Corte costituzionale, con cui inaspettatamente si è ritenuto che il beneficio de quo non sia una prestazione volta a rispondere a bisogni primari della persona. Di conseguenza rientra nella discrezionalità del legislatore introdurre “requisiti speciali” – nello specifico, la titolarità del permesso di soggiorno UE per soggiornanti di lungo periodo e la residenza decennale in Italia – che qualificano la prestazione come corrispettivo solidaristico per quanto doverosamente offerto in precedenza dallo straniero al progresso materiale o spirituale della società. Con la pronuncia in epigrafe, la Cassazione afferma che per l’accesso all’assegno sociale il cittadino straniero deve essere in possesso di entrambi i requisiti richiesti dalla legge e che la mancanza di uno dei due comporta la negazione del beneficio.
Carmen Spinelli è Dottoressa di Ricerca in Scienze Giuridiche presso l'Università degli Studi di Foggia. Ha conseguito il Dottorato nel giugno 2019, discutendo una tesi in diritto del lavoro dal titolo "Dalle vecchie alle nuove schiavitù. Lo sfruttamento del lavoro dei migranti". Vincitrice, nel 2014, del Premio per la migliore tesi di laurea "Discriminazione di genere nel mondo del lavoro", indetto dalla Consigliera di Parità della Provincia di Foggia. Avvocato, iscritta al foro di Foggia. È cultrice della materia di Diritto del Lavoro presso il Dipartimento di Giurisprudenza dell’Università di Foggia.