Gli uomini senza volto nell’isola che non c’è: i migranti apolidi persi nel diritto dell’Unione europea

Gli uomini senza volto nell’isola che non c’è: i migranti apolidi persi nel diritto dell’Unione europea

Federico Ferri

Tra le varie “categorie” di migranti in condizioni vulnerabili che rischiano di risentire maggiormente dell’epidemia di coronavirus vi è senza dubbio quella dei migranti apolidi. Ci si attende che i limiti al godimento dei diritti nello Stato territoriale che gli apolidi spesso incontrano possano aumentare a dismisura in questo periodo. È allora il caso di riprendere e sviluppare al più presto il dibattito multilivello sulla tutela degli apolidi e sulla riduzione dell’apolidia, con particolare riferimento al contesto delle migrazioni a livello di Unione europea. Stante l’esistenza di un quadro giuridico globale precario e disomogeneo al riguardo, e considerato il modestissimo apporto del diritto UE, pare opportuno proporre qualche spunto per elaborare un approccio sovranazionale più incisivo.

+ posts

Assegnista di ricerca in Diritto dell'Unione europea, Università degli Studi di Bologna