“Ampliare il numero dei cittadini” o riconoscere la cittadinanza agli stranieri? Ovvero della fisionomia del potere di concessione della cittadinanza

Con la sentenza n. 8133 del 2020, la terza sezione del Consiglio di Stato si pronuncia in materia di cittadinanza confermando l’orientamento tradizionale. Muovendo, infatti, dall’argomento dell’alta discrezionalità dei provvedimenti di concessione o di diniego della cittadinanza, il collegio ribadisce la centralità della sicurezza e dell’ordine pubblico quali unici interessi rilevanti ai fini della decisione amministrativa, cui corrisponde il criterio dell’irreprensibilità morale e civile dello straniero. Per il giudice, consequenziali sono le limitazioni al riconoscimento in capo al soggetto richiedente di alcune garanzie sostanziali, procedimentali e processuali.   

 

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Ricercatrice di Diritto Amministrativo, Università “Suor Orsola Benincasa” di Napoli.