Diritto di asilo e criminalizzazione dell’assistenza ai migranti in Ungheria

CGUE (Grande Sezione), sentenza del 16 novembre 2021, Commissione europea c. Ungheria, C-821/19, EU:C:2021:930

 

La Corte di Giustizia dell’Unione europea ha accertato la violazione, da parte dell’Ungheria, degli obblighi derivanti dal diritto dell’Unione in materia di asilo sotto vari profili. In primo luogo, prevedendo una nuova causa di inammissibilità della domanda di protezione internazionale nel caso in cui il richiedente sia giunto in Ungheria attraversando uno Stato in cui non era esposto a persecuzioni o a un rischio di danno grave. In secondo luogo, introducendo una fattispecie di reato che incrimina chiunque, nell’ambito di un’attività organizzata, fornisca assistenza nella presentazione o nell’inoltro di una domanda di asilo nella consapevolezza che questa, alla luce del diritto nazionale, non possa essere accolta. La sentenza interviene su una vicenda che pone al centro, una volta di più, la questione del rispetto della rule of law in Ungheria.

 

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Dottorando di ricerca in Diritto dei mercati europei e globali, Università degli Studi della Tuscia.