H.N. c. Ungheria: la Corte Edu ritorna sul trattenimento dei richiedenti asilo in occasione del loro ingresso sul territorio

Con la sentenza H.N. c. Ungheria, la Corte europea dei diritti dell’uomo si pronuncia nuovamente sul trattenimento dei richiedenti asilo nella fase dell’ingresso sul territorio e della loro identificazione. Il ricorrente lamentava una violazione della sua libertà personale sulla base dell’art. 5(1) e 5(4) CEDU. In particolare, egli riteneva che la sua detenzione fosse arbitraria, in ragione del fatto che la Corte competente la aveva autorizzata e ne aveva deciso il prolungamento senza una appropriata valutazione dei motivi che ne giustificano il ricorso, delle sue circostanze personali e della possibilità di ricorrere a misure meno restrittive, come peraltro prescritto dalla stessa legge ungherese applicabile. La decisione della Corte conferma un orientamento espresso in casi precedenti, relativi al trattenimento in ingresso sul territorio e a fini identificativi dei richiedenti protezione, e permette di elaborare una riflessione sugli automatismi che determinano il trattenimento dei richiedenti asilo nella prima fase della procedura di protezione internazionale.

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Dottoranda in diritto pubblico, comparato e internazionale presso l'Università la Sapienza di Roma, ha conseguito nel 2015 la laurea specialistica in studi internazionali rilasciata dall'Università l'Orientale di Napoli e un LL.M. in international migration and refugee law presso la Vrije Universiteit Amsterdam nel 2017. Lavora inoltre come consulente presso l'Unità Dublino del dipartimento libertà civili e immigrazione del Ministero dell'Interno.