Dal Marocco al Global South: come cambia la geografia della popolazione

Ex Africa surgit semper aliquid novi. Il noto adagio di Plinio il Vecchio trova conferma, stavolta, nell’evoluzione del trend demografico e migratorio del Marocco. Il Regno di Muhammed VI è tra i primi Paesi africani a sperimentare uno schema noto agli Stati avanzati: lo sviluppo economico e sociale è oggi accompagnato da un calo del tasso di natalità e da una crescente indisponibilità della popolazione attiva a svolgere mansioni non qualificate e poco retribuite. Il risultato è una carenza di forza lavoro che ha costretto le autorità marocchine a promuovere politiche per attirare manodopera dall’estero.

L’inversione del trend demografico e migratorio in Marocco è ancora più rilevante se si tiene conto, come si evidenzierà nella seconda parte di questo lavoro, che essa sembra essere, più che un’eccezione, un’anticipazione di scenari replicabili in altri Stati africani. Sono novità che potrebbero rappresentare un’occasione per ripensare le modalità di analisi dell’evoluzione delle dinamiche della geografia della popolazione, e di conseguenza dell’immigrazione, su scala globale.

 

Ex Africa surgit semper aliquid novi. Pliny the Elder’s famous saying has been confirmed this time by the evolution of Morocco’s demographic and migratory trends. The Kingdom of Mohammed VI is one of the first African countries to experience a pattern familiar to advanced states: economic and social development is now accompanied by a falling birth rate and an increasing reluctance of the working population to accept unskilled and low-paid work. The result is a labour shortage that has forced the Moroccan authorities to promote policies to attract workers from abroad.

The reversal of the demographic and migratory trend in Morocco is all the more significant when one considers that, as will be shown in the second part of this article, it seems to be not an exception but an anticipation of scenarios that can be replicated in other African countries. These are novelties that could be an opportunity to rethink the ways of analysing the evolution of the dynamics of demographic geography, and consequently of immigration, at a global level.

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Ricercatore di Geografia economico-politica Università della Tuscia, Viterbo